sabato 17 aprile 2010

Recensione del sociologo Claudio Roberti

In termini di lettura sociologica, sarebbe riduttivo definire il contributo di Luigi Polito come un romanzo puro e semplice. Di fatto, si tratta di un prodotto definibile in termini di contaminazione fra generi. Infatti, siamo al cospetto di una narrazione che utilizza con varie modalità, categorie analitiche da saggio e converte il tutto in chiari indirizzi di critica-denuncia come se fosse un pamphlet.
Riguardo ai contenuti, entra scomodamente in un aspetto cruciale dell' odierna fase competitiva del “sistema mondo” (meglio conosciuto come globalizzazione): "Il senso e la qualità degli indirizzi ideologici e organizzativi delle strutture sociali identificabili in termini di istituzioni". Nel fare questo, parte dalla scuola e dall’università, ovvero dove si strutturano/de-strutturano le conoscenze, i siti materiali e virtuali, in cui si producono, ri-producono e convivono le culture dominanti e subalterne, ove si sedimenta e distribuisce il potere. I luoghi dell’apprendere, dove in un modo o nell' altro si creano le premesse dell'oggi e del domani, in cui di sovente si riproduce il passato. Spesso proprio quel passato di cui dovremmo liberarci, malgrado in molti resti solo un buon proposito onirico... confondendo cause ed effetti.
L’autore sceglie di "tradire la sua corporazione, quella dei professori, visto il conformismo dominante, e non è cosa da tutti e nemmeno di poco conto. Attraverso la tecnica del falso/vero...rompe da dentro, ma non per il mero gusto di farlo, bensì per ri-costruire. Vista la realtà mondiale, nazionale e locale, le provocazioni che mette per iscritto Polito non solo servono, ma addirittura sono indispensabili. Uno sforzo di questo tipo merita riflessione e azione socio culturale anche pensando ad altri e nuovi modelli organizzativi.
Grazie a Immanuel Wallerstein, gli intellettuali sanno o almeno dovrebbero sapere, che la globalizzazione tende a spazzare via le diversità perché le reputa un intralcio. In nome di questa pseudo-ideologia, oggi confondiamo la diversità con l' inferiorità, molto più di ieri. In questo gioco della devianza sono stati tirati in ballo anche i giovani e la natura.
Tutto questo è CONTRO NATURA e Polito vuole trasmetterci qualcosa al riguardo.

Claudio Roberti

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